mercoledì 26 dicembre 2012

Le mie opinioni... (parte uno).

La lettura è per me, da sempre, una delle mie più grandi passioni.
Non resto indifferente al fascino della carta stampata e, questa volta, mi sono permessa, di fare anche io una critica per iscritto ad un romanzo che ho appena terminato, di cui ho scoperto da pochissimo l'esistenza.
Ammetto che, almeno per ora, ho letto solo il libro in italiano, ma spero di trovarlo quanto ptima in lingua originale.
Partiamo dall'inizio, stilando una bella scaletta, come in una libreria.

Autore: Hugh Laurie (inciso: sì, l'attore che interpreta House).
Titolo: Il venditore di armi.
Edizione: Marsilio, collana I tascabili Marsilio, categoria Giallo, ma è presente anche in versione Maxi (per capirci, nello stesso formato della trilogia "Millennium" di Larsson, che è edita sempre da Marsilio).
Traduzione: Vittorio Curtoni.
Prima edizione: settembre 2008 (la prima pubblicazione fu in Inghilterra nel 1996.
Sinossi (presente sul volume, sul retro della copertina): Thomas Lang è un ex militare diventato mercenario. Senza un soldo e cronicamente single, non ha niente da perdere tranne il cuore e la sua Kawasaki ZZR 1100. Ma ha ancora dei principi, così quando gli offrono centomila dollari per assassinare un industriale americano rifiuta sdegnato e decide invece di avvertirlo del pericolo che corre. Una buona azione che si rivela una pessima mossa: da quel momento Lang viene risucchiato in un vortice di menzogne, corruzione e violenza. Costretto a spaccare teste con una statuetta di Budda, a vedersela con miliardari malvagi, a mettere la sua vita nelle mani di una serie di femmes assai fatales, districandosi tra il governo inglese, agenti della CIA, aspiranti terroristi e trafficanti d'armi, cercherà di salvare la donna di cui si è innamorato e di evitare un bagno di sangue su larga scala.

A questo punto, inserisco le critiche presenti sul libro stesso, dopo la sintesi, in quanto le adopererò per commentare successivamente il libro negli altri post, facendo una netta distinzione anche tra l'essere il più possibile obiettiva e il mio gradimento personale.

"Come scrittore, Mr. Laurie è brillante, affascinante, coinvolgente e pieno di humour" (New York Times Book Review).
"Un esordio straordinario. Thomas Lang è un James Bond dei giorni nostri, con gli stessi ingredienti, ma aggiornati, e con battute molto più spiritose" (Daily Telegraph).
"Un divertente thriller dove azione e ironia sono mixate al punto giusto e dove Laurie mostra di aver ben assimilato la tradizione degli autori delle spy stories, del noir e dell'hard boiled" (Luca Crovi, Il Giornale).

Tutta questa premessa per la mia "critica" vera e propria, anche se direi recensione...

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